“Il consigliere regionale Fdi non era eleggibile”, “Tutto regolare”: scintille fra Di Ruscio e Putzu

31 lug 2025

Il primo dei non eletti di Fratelli d'Italia, Saturnino Di Ruscio
Fermo, 31 luglio 2025 - “Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Andrea Putzu, non poteva essere eletto”. Lo afferma il candidato di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni, Saturnino Di Ruscio, che ha inviato al presidente del Consiglio regionale delle Marche e a tutti i consiglieri una formale richiesta di dichiarazione di nullità e conseguente revoca della nomina di Putzu.
“Sono stato il primo non eletto – spiega Di Ruscio – della lista del partito nella provincia di Fermo nella tornata elettorale del 2020 preceduto da Putzu, che risulta essere stato condannato in via definitiva alla pena di otto mesi e 20 giorni, senza l’applicazione delle attenuanti generiche per falso ideologico, con sentenza passata in giudicato nel 2018. Tale reato – continua Di Ruscio - è previsto quale causa di incandidabilità alle elezioni regionali in questione e di quelle successive, in caso di persistenza, perché trattasi di un delitto commesso da Putzu con la violazione ai doveri inerenti ad una pubblica funzione e punito con una pena superiore ai sei mesi”.
Dunque, secondo Di Ruscio, Putzu non si poteva candidare e lui dovrebbe ora prendere il suo posto in quanto primo dei non eletti. Non la pensa così Putzu che afferma la sua eleggibilità: "Ho sempre operato in conformità della legge anche nell’interpretazione della complicata normativa statale e regionale sulle cause di incandidabilità. La controversia, alla quale fa riferimento l’esposto pervenuto in Consiglio regionale, è relativa ad una risalente vicenda inerente alla presentazione di firme a sostegno di apposite liste elettorali per le elezioni politiche del 2013, addirittura concorrenti al mio partito politico. La mia posizione, in quella occasione, è stata solo quella di autenticatore delle sottoscrizioni. La pronuncia di condanna che mi riguarda prevede la non menzione nel casellario giudiziale il quale si presenta nullo. Appunto per tale ragione mi sono considerato e mi considero validamente eletto, nonché quindi convalidato, consigliere regionale della Regione Marche. Ho quindi operato sulla base della convinzione dell’intervenuto esaurimento di una vicenda spiacevole e sfortunata dell’esperienza politica vissuta sino a quel punto addirittura per attività prestata a favore di terzi. Ricordo che a quei tempi, appena ricevuta notizia della pendenza del procedimento penale, nel 2014, scelsi di dimettermi da consigliere comunale del comune di Porto Sant’Elpidio. A tale atteggiamento rigoroso ho sempre ispirato tutta la mia azione politica e ritengo di dover continuare a farlo anche oggi nella situazione corrente, a difesa degli interessi che meritano tutela nel nostro territorio".
İl Resto Del Carlino